La scienza e la tecnologia islamiche fiorirono durante l’età dell’oro islamica dal 780 d.C. circa al 1248 d.C., in un lasso di tempo nel quale anche gli storici del Medio Oriente fecero grandi progressi nei settori della fisica, matematica, astronomia, della geografia e della medicina. Fu una costante del processo di consolidamento della scienza e della tecnologia nella società suddetta il riconoscimento operato in buona parte dalla religione e anche dai governi che si succedettero in una sequenza particolare che gli storici più moderni hanno saputo analizzare in modo obiettivo, ormai al riparo da pregiudiziali e da preconcetti intellettuali forniti sul Medio Evo e sull’epoca immediatamente adiacente. In realtà, i pregiudizi eurocentrici si sono estesi per molto tempo anche nella letteratura scientifica, a segnare non solo la nascita ma anche lo sviluppo del mondo islamico, fino al VII secolo inoltrato e attraverso quell’espansione del mondo musulmano in Europa, in Africa e in Asia; le interpretazioni di quella rapida colonizzazione non si sono rese immuni dal lecito mentire sull’origine di cause comunitarie o da esagerarne la portata in termini di critica alla sottomissione di culture precedenti, con un accenno particolare anche al passaggio della cultura araba, persiana e turca e fino alla comparazione nel corso del Medio Evo dei rapporti del mondo islamico con l’Occidente cristianizzato. In particolare, va detto che rispetto a queste tematiche poté sorgere una controversia storiografica sul fatto per cui la scienza islamica medievale doveva assumere le sembianze di trasmettitore di conoscenze (lingua araba) e culture nell’Europa medievale, appunto, di contro alla tesi per cui essa stessa doveva promuovere, invece, una vera e propria rivoluzione scientifica, almeno nel significato utilizzato e generalmente accettato dagli storici, anche se diversamente da tutto quello che accadeva altrove per la scienza e la tecnologia. Fatto sta che il mondo islamico ha saputo produrre un apparato di scoperte e di nozioni tale da rappresentare una visione globale tecno-scientifica nel mondo moderno, anche rispetto ai riflessi di una rivoluzione culturale e religiosa che impegnava forze e ruoli sociali degli scienziati e degli studiosi, atti a captare direttamente le conseguenze delle loro invenzioni sul tessuto comunitario e a mostrare il lato della risoluzione di aspetti utili allo sviluppo circostante e, rispetto agli avanzamenti nei vari campi di interesse. Importante e fondamentale fu, per esempio, l’introduzione della tecnologia della carta dalla Cina, la quale consentì una certa produzione di libri autoctoni, stante il fatto che grandi biblioteche poterono essere costruite nelle città di tutto l’impero musulmano, incentivando così anche la circolazione delle idee e delle tecniche tra gli studiosi e i cultori delle varie attività, tra le quali campeggiava la riproduzione del lavoro dei greci (Aristotele). Vanno citati, inoltre, gli avanzamenti proposti nelle varie aree di interesse scientifico, dalla matematica (algebra) all’astronomia, dalla osservazione del cielo alla medicina, dall’ingegneria idraulica all’ottica con contributi notevoli nei campi della chimica, della meccanica, nella costruzione di orologi e nella messa a punto di meccanismi per sfruttare l’energia eolica etc. Il libro tratterà di questi aspetti con una attenzione alla sociologia della scienza del periodo più fiorente.

L'Islam e l'ascesa del sapere scientifico e tecnico ( sec. VIII-XII) / Rinzivillo, Guglielmo. - (2023), pp. 1-310.

L'Islam e l'ascesa del sapere scientifico e tecnico ( sec. VIII-XII)

GUGLIELMO RINZIVILLO
2023

Abstract

La scienza e la tecnologia islamiche fiorirono durante l’età dell’oro islamica dal 780 d.C. circa al 1248 d.C., in un lasso di tempo nel quale anche gli storici del Medio Oriente fecero grandi progressi nei settori della fisica, matematica, astronomia, della geografia e della medicina. Fu una costante del processo di consolidamento della scienza e della tecnologia nella società suddetta il riconoscimento operato in buona parte dalla religione e anche dai governi che si succedettero in una sequenza particolare che gli storici più moderni hanno saputo analizzare in modo obiettivo, ormai al riparo da pregiudiziali e da preconcetti intellettuali forniti sul Medio Evo e sull’epoca immediatamente adiacente. In realtà, i pregiudizi eurocentrici si sono estesi per molto tempo anche nella letteratura scientifica, a segnare non solo la nascita ma anche lo sviluppo del mondo islamico, fino al VII secolo inoltrato e attraverso quell’espansione del mondo musulmano in Europa, in Africa e in Asia; le interpretazioni di quella rapida colonizzazione non si sono rese immuni dal lecito mentire sull’origine di cause comunitarie o da esagerarne la portata in termini di critica alla sottomissione di culture precedenti, con un accenno particolare anche al passaggio della cultura araba, persiana e turca e fino alla comparazione nel corso del Medio Evo dei rapporti del mondo islamico con l’Occidente cristianizzato. In particolare, va detto che rispetto a queste tematiche poté sorgere una controversia storiografica sul fatto per cui la scienza islamica medievale doveva assumere le sembianze di trasmettitore di conoscenze (lingua araba) e culture nell’Europa medievale, appunto, di contro alla tesi per cui essa stessa doveva promuovere, invece, una vera e propria rivoluzione scientifica, almeno nel significato utilizzato e generalmente accettato dagli storici, anche se diversamente da tutto quello che accadeva altrove per la scienza e la tecnologia. Fatto sta che il mondo islamico ha saputo produrre un apparato di scoperte e di nozioni tale da rappresentare una visione globale tecno-scientifica nel mondo moderno, anche rispetto ai riflessi di una rivoluzione culturale e religiosa che impegnava forze e ruoli sociali degli scienziati e degli studiosi, atti a captare direttamente le conseguenze delle loro invenzioni sul tessuto comunitario e a mostrare il lato della risoluzione di aspetti utili allo sviluppo circostante e, rispetto agli avanzamenti nei vari campi di interesse. Importante e fondamentale fu, per esempio, l’introduzione della tecnologia della carta dalla Cina, la quale consentì una certa produzione di libri autoctoni, stante il fatto che grandi biblioteche poterono essere costruite nelle città di tutto l’impero musulmano, incentivando così anche la circolazione delle idee e delle tecniche tra gli studiosi e i cultori delle varie attività, tra le quali campeggiava la riproduzione del lavoro dei greci (Aristotele). Vanno citati, inoltre, gli avanzamenti proposti nelle varie aree di interesse scientifico, dalla matematica (algebra) all’astronomia, dalla osservazione del cielo alla medicina, dall’ingegneria idraulica all’ottica con contributi notevoli nei campi della chimica, della meccanica, nella costruzione di orologi e nella messa a punto di meccanismi per sfruttare l’energia eolica etc. Il libro tratterà di questi aspetti con una attenzione alla sociologia della scienza del periodo più fiorente.
2023
9788833655734
storia della scienza e della tecnologia, sociologia della scienza
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
L'Islam e l'ascesa del sapere scientifico e tecnico ( sec. VIII-XII) / Rinzivillo, Guglielmo. - (2023), pp. 1-310.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1673882
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